Fabian Cancellara bacchetta Wout Van Aert e Filippo Ganna: “Dovrebbero concentrarsi su meno cose, come fa Mathieu van der Poel”
Fabian Cancellara dice la sua riguardo quanto emerso in queste prime classiche stagionali. In particolare, la leggenda del pavé, ora team manager della Tudor Pro Cycling si concentra su un aspetto che ritiene fondamentale, specialmente nel confronto fra i due eterni rivali Wout Van Aert e Mathieu van der Poel, inserendo nel discorso anche il nostro Filippo Ganna. Secondo la Locomotiva di Berna, il fenomeno fiammingo dovrebbe considerare di focalizzare la sua attenzione su meno specialità per cercare di ottimizzare il suo enorme potenziale. Corridore che ha mostrato di poter vincere sul pavé, a cronometro, in montagna, in volata e chi più ne ha più ne metta, il belga viene poi spesso anche usato in supporto ai capitani nei GT, finendo così per spendere energie preziose, oltre che inevitabilmente costruendo la sua preparazione anche per poterlo fare.
Una ecletticità che tuttavia negli ultimi anni lo ha portato a faticare i risultati migliori proprio nelle corse di predilezione, quelle classiche, del Nord ma non solo, che sembravano poter essere il suo terreno di caccia. Vincitore della Kuurne – Bruxelles – Kuurne e protagonista alla Omloop Het Nieuwsblad, il leader della Visma | Lease a Bike ha poi faticato, complice una caduta nel momento peggiore, alla E3 Saxo Classic, che ha visto invece il dominio del suo eterno rivale (una situazione che non è isolata visto che il bilancio al momento è impietoso: una Monumento per WVA e quattro per MVDP).
Una prestazione che quest’ultima che ha rafforzato le convinzioni del dirigente elvetico, ovviamente grande esperto di pavé e classiche dall’alto di un palmarès che lo pone fra i migliori di sempre nella disciplina. Peraltro anche lui a suo tempo in qualche modo tentato da nuove prospettive viste le sue discrete qualità in salita e la sua eccezionalità a cronometro, il classe 1981 sa bene di cosa parla.
“Non conosco Wout, ma se lo si guarda rispetto a due anni fa, non credo che sia diventato più lento, ma deve concentrarsi su una cosa invece di essere l’ultimo gregario di Jonas Vingegaard, e cose del genere – ha spiegato a GCN, aggiungendo anche il corridore italiano al ragionamento – È come nel caso di Filippo Ganna, che pensa ancora alla pista e non solo alla strada, perché secondo me potrebbe anche lui fare la Roubaix e il Fiandre. Se ti concentri su una sola cosa, allora puoi migliorare”.
Ed è qui che arriva il paragone ovviamente con il leader della Alpecin-Deceuninck, che comunque in inverno si dedica al ciclocross, ma durante il resto della stagione è al 100% sulla strada (anche se non va dimenticato che anche lui ha un ulteriore focus, pur secondario contrariamente a Ganna, con la MTB che resta un suo pallino). “È come se Van der Poel avesse iniziato a concentrarsi sulla cronometro – precisa infatti Cancellara – Non va bene, e con Mathieu vediamo che si concentra su meno cose, ma quando si concentra è fortissimo. Gli altri devono lavorare su questo aspetto, secondo me”.
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